Telefonik é stato un eroe mascherato, ma anche una vera e propria un’identità collettiva, che é venuto in aiuto, nella Vignola degli anni 80, e in tantissime altre città d’Italia, di tutte le vittime di professori nevrotici, troppo esigenti e spesso sadici, familiari e parenti insopportabili, capi e colleghi di lavoro barbosi o vessatori, vicini di casa maleducati, politici imbarazzanti, reginette della scuola che ancora non volevano concederla.
Ogni buon cittadino italiano poteva entrare in una cabina e, protetto dall’anonimato, assumere, per una manciata di minuti, l’identità del supereroe terrore delle patrie notti, per poi comporre il numero del cattivo di turno da combattere e riempirlo di ingiurie o
somministrargli un benevolo scherzetto.
Telefonik é stato il perfetto esempio di eroe poliglotta, disposto a parlare bene e volentieri ogni dialetto d’Italia, anche perché tutti sanno che quando si deve ingiuriare qualcuno non c’è niente di meglio che parlare la propria vera lingua.
Celebre é rimasta la sua gag in cui telefonava alle tre di notte all’insegnante più detestato per chiedergli se non potesse inpartirgli lezioni di ripetizione, sostenendo, di fronte alle legittime rimostranze provenienti dall’altro capo della cornetta, di non aver potuto chiamare prima in quanto appena uscito dal ristorante in cui svolgeva le mansioni di lavapiatti per poter vivere.
Come Superman, Telefonik si trasformava dentro ad una cabina telefonica, ma, a differenza di Superman, era al suo interno che compiva tutti i suoi interventi, per poi uscirne di nuovo trasformato in un cittadino normale, un Clark Kent come tutti.
Ora che le cabine telefoniche saranno tutte dismesse, dove andranno i supereroi quando avremo bisogno di loro?null