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The splitter – 2 – La ferita eterna.

Per conquistare il cuore di una donna, cosa c’è di meglio di un cavallo?

É ben dotato, é un animale e ti può portare dove vuoi – soddisfacendo, a ben guardare, proprio tutte le esigenze di ogni femmina: accoppiarsi, prendersi cura di un essere innocente, viaggiare.

Perciò il dio Crono, quando volle conquistare Filira, anziché fare un webinar di seduzione, si trasformò in un equino.

Filira, dea dell’acqua, del vento, del cielo, dei prati e dei fiori, fece quello che credette suo dovere, prima ancora che piacere, e si unì lesta a Crono – la terra del resto non potrebbe rifiutare la pioggia che cade.

Questi inganni, però, non sono senza conseguenze: il figlio che nacque da quella copula era sì uomo, ma solo per metà; per l’altra metà era un cavallo.

Al piccolo centauro, gli amorevoli genitori imposero il nome di Chirone.

Chirone, una volta cresciuto, divenne un grande saggio, un maestro, un educatore.

Ti ricordi Achille? Il suo personal trainer, medico e counselor fu proprio Chirone. É stato Chirone a praticargli il biohacking per farlo correre più veloce. Insomma, dietro al successo di un uomo, nell’antichità, non c’era una donna, ma un centauro.

Ma come aveva fatto Chirone a diventare così bravo nell’aiutare gli altri?

Chirone aveva un amico, Eracle.

Un giorno Eracle era entrato in guerra con i centauri e ne aveva uccisi diversi, così i superstiti avevano cercato riparo a casa di Chirone.

Eracle, nel tentativo di colpire quei centauri suoi nemici, scoccò una freccia avvelenata che, per errore, si conficcò nel ginocchio del suo sodale Chirone.

Chirone così, per mano di un amico, riportò una ferita che non avrebbe mai più potuto chiudersi del tutto e lo avrebbe accompagnato per il resto dell’eternità.

Quella ferita, che lo teneva nel dolore, lo sprofondò nella disperazione più cupa, nella depressione e nella sofferenza, ma fu solo grazie a quella ferita che poté diventare compassionevole, buono e saggio e riuscire così a prendersi cura in modo molto efficace degli altri.

Anche lo Splitter sa bene che, se può adesso comprendere le altre persone, fare loro compagnia nelle loro stesse emozioni, finendo per aiutarle davvero a transitare nei periodi più complicati delle loro vite, traghettandoli con cura verso qualcosa di diverso, é solo perché anche il suo cuore, un giorno, é stato trafitto da una spada, che gli ha aperto una ferita che gli sarà compagna per il resto della sua vita.

Non sono, infatti, i nostri meriti, non la nostra bravura, non i nostri studi, non i riconoscimenti che ci rendono in grado di aiutare gli altri, ma le nostre ferite.

Ed é la nostra debolezza, non la nostra forza, che ci tiene sulla terra e ci consente di guardare gli altri con compassione, senza giudizio, finendo per stare loro accanto in modo autentico.

Ognuno di noi ha delle ferite che non si chiuderanno mai, ferite che lo hanno reso diverso, probabilmente più umano.

E che cosa vuol dire essere umano, nella sua essenza?

Essere umano, se lo riduci all’essenziale, significa essere mortale, in contrapposizione agli dei, che sono immortali.

Ma l’immortalità non è sempre meglio dell’essere mortale. Gli dèi invidiarono quell’unica notte che Achille e Briseide trascorrono insieme, proprio perché unica e irripetibile.

Come é andata a finire la storia di Chirone?

La ferita gli faceva male e, con quel dolore, lo aveva reso più umano. Vuoi per far cessare il dolore, vuoi per essere umano del tutto, Chirone si era scoperto a desiderare – lui che era immortale, in quanto figlio di due divinità – di poter morire.

Chirone allora incontra Prometeo, al quale la mortalità era stata inflitta come punizione dagli dèi per avere aiutato gli uomini e gli propone uno scambio: tu dai a me la mortalità che per te è una pena, ma per me la salvezza, e io sono a te la mia immortalità, così che tu possa tornare immortale, appunto, com’eri prima.

Prometeo accetta, così Chirone diventa finalmente mortale.

Ma Zeus, il padre di tutti gli dei, impietosito dalla vita di Chirone e dalle sue tante opere buone, decide di ridargli quell’immortalità cui lui aveva rinunciato.

Ancora oggi, gli abitanti del cono Sud del mondo possono vederlo, alzando lo sguardo, nel loro cielo, dove Chirone vive in eterno trasformato nella costellazione del Centauro.

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The splitter – episodio 1 – Il casus belli

Il rapimento di Elena, il gesto di Gavrilo Princip sono considerati eventi alla base di grandi conflitti, che hanno cambiato per sempre il volto dell’Europa e del mondo.

In realtà, tuttavia, non sono stati proprio quei fatti a scatenare la guerra.

Quegli accadimenti sono stati semplicemente usati da gente che voleva già farsi la guerra, per altri motivi: o di profonda inimicizia o, più banalmente, di potere, conquista e utilizzo di risorse.

I nostri antichi padri parlavano, a riguardo, di casus belli: un evento che rappresenta la più comoda occasione per scatenare una guerra che tutti già da prima non vedevano l’ora di iniziare.

Un pretesto, quindi.

Quando i clienti si siedono davanti a lui per commissionare il suo intervento, lo Splitter sa che non diranno niente di rilevante, originale, interessante. Eppure egli li ascolta, li lascia parlare finché non ne sono sazi essi stessi, senza interrompere, senza dire nulla.

Non c’è niente che possa davvero giustificare il male che stanno per chiedergli di fare e così le motivazioni scorrono a fiumi, nonostante siano improbabili, del tutto sfornite di qualsiasi plausibilità, spesso risibili e demenziali. I clienti dello Splitter hanno il bisogno di raccontarsi che distruggono le loro famiglie per solidi e irrinunciabili motivi, ma, non riuscendone a trovare, finiscono, col loro profluvio di futilità, col denudarsi da soli, col rimanere senza riparo, isolati, senza appigli validi.

Parlano per un’ora, a volte due, sempre girando intorno al vero motivo.

Lo Splitter lo conosce, ma guarda e tace, perché non si può dire, sicuramente non subito, tante volte neanche dopo.

Come fare a dire a quelle persone che il vero motivo per cui si separano é semplicemente perché, non si sa bene per quale ragione, un giorno si sono svegliati e si sono scoperti incapaci di stare dentro al loro matrimonio, alla loro coppia?

Si sono sposati, si sono amati, hanno messo al mondo dei figli, hanno comprato case e fondato aziende che danno lavoro ad altre persone e poi, un bel giorno, si sono trovati di fronte ad un senso di insensatezza per tutto quello che hanno fortemente voluto, desiderato e realizzato per tutta la parte precedente della loro vita, anzi fino al giorno prima.

Come un bambino che fa i capricci per avere un giocattolo, lo ottiene e poco dopo lo butta annoiato. Solo che nel frattempo sono trascorsi decenni.

Così, amare follemente una persona e smettere completamente di farlo sono due facce della stessa follia.

Quando hanno finito di dire quello che si erano convinti di dover dire, i clienti di Jack si alzano e fanno per andarsene.

É in quel momento che, a volte, viene fuori qualcosa di significativo; quando hanno già in mano la maniglia della porta, alcuni si girano e, prima di andare via del tutto, sentono che almeno una cosa vera la devono dire, dopo il loro stesso profluvio di banalità, insensatezze, chiacchiere da treno. É proprio allora che qualcuna grida «mio marito non mi tocca da quando è nata nostra figlia, ormai sono più di dieci anni», qualcun altro «e poi mi vedo da due mesi con un’altra di vent’anni più giovane».

Lo Splitter allora accenna un sorriso.

Sa, che in fondo, una ragione non c’è, anche per quei pochi che cercano davvero un guizzo di autenticità.

Perché sei andato dietro a un culo più giovane? La ragione è là, ma é ben nascosta, tra le pieghe della tua vita, di quella di tua moglie, é impossibile da trovare.

Anzi, è ancora peggio: ormai, non ne vale comunque la pena.

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Meet the Splitter: episodio zero.

Jack the Ripper, conosciuto in Italiano come Jack lo squartatore, é stato un misterioso serial killer di prostitute, che funestò con i suoi delitti la Londra del 1888, un secolo e tre infiniti, nel quartiere di Whitechapel. Non fu mai identificato e non si sa nemmeno se sia stato in effetti una sola persona o, piuttosto, un collettivo, anche non organizzato, di criminali distinti.

Molto tempo dopo, in Italia, opera oggi, vicino a te, una nuova triste figura: Jack the Splitter.

Come il suo antesignano, con una fredda lama tagliente squarcia le famiglie a metà e colpisce spesso persone che si sono vendute, anche se senza nemmeno sapere bene a che cosa.

Le povere vittime di Londra, infatti, si davano per un tozzo di pane, per mangiare, mentre le vittime dello Splitter, tutto all’opposto, si sono corrotte perché di pane ne avevano troppo.

Esse avevano tutto per essere felici, tranne la felicità: é quasi sempre in quei casi che colpisce e affonda lo Splitter.

A differenza del suo predecessore, lo Splitter non agisce mai di sua iniziativa, ma sempre e solo su commissione: prende il male da qualcuno e lo riporta su qualcun altro, in una catena di trasmissione malvagia di cui é solo un sogghignante anello.

Controlla adesso la tua mail: anche tu potresti, in qualunque momento, ricevere una lettera di Jack.

Ed è inutile correre a nascondere i bambini: sono i loro stessi genitori che mandano lo Splitter!

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