Il mio uccello ha sempre avuto più buon senso di me con le donne.
Diverse volte, quando una donna non mi piaceva, piaceva invece a lui.
Ricordo lunghe litigate davanti allo specchio, in cui io gli parlavo di buon senso, gusto nel vestire, modo di fare e di parlare, mentre lui mi rimbeccava argomentando su gonne, scollature, calze a rete e possibili pratiche, peraltro solo immaginate, frutto di fantasia e a cui magari le titolari non avevano nemmeno mai avuto alcuna intenzione anche solo di pensare.
Quando decidevo di assecondarlo, tuttavia, ogni volta scoprivo, e dovevo, con dispetto, ammettere, che aveva ragione lui.
Mi scocciava molto confessarlo, anche perché lui non è certo uno di quelli che non ti fanno pesare le sconfitte. Se devo dirla tutta, mi faceva letteralmente schiumare di rabbia dover dare ragione a uno come lui, un tipo rozzo, maleducato e senza alcuna convenienza, cui nessuno vorrebbe, in fondo, rassomigliare.
Stamattina mi ha chiesto se anche lui adesso può pensarsi libero.
Mi ha fatto sorridere.
Gli ho detto di no, ovviamente. Ma anche stavolta avrebbe avuto ragione lui.
Perché il mio uccello, in fondo, é più intelligente di me.
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